INFILTRAZIONI

Spesso i pazienti entrano in ambulatorio chiedendo prestazioni miracolose con delle infiltrazioni nelle articolazioni, il tutto dovuto alla cattiva informazione presente sui media dove vengono rilasciate spesso delle interviste non controllate, dove si promette di far rinascere la cartilagine con le infiltrazioni di “cellule staminali”.
A questo punto mettiamo un po’ di ordine nel mare magnum delle terapie ambulatoriali ortopediche che ormai sono paragonabili alla medicina estetica.

Innanzi tutto, cosa sono le infiltrazioni?
Sono delle vere e proprie iniezioni effettuate con delle siringhe simili a quelle intramuscolari all’interno di qualsiasi articolazione o tendine o guaina muscolare. Possono essere effettuate con controllo ecografico se il medico non ha abbastanza esperienza per procedere a mano libera oppure a mano libera con dei precisi punti di riferimento.

E adesso parliamo dei prodotti che si utilizzano o delle preparazioni.

Innanzitutto il famigerato cortisone…Tanto amato e tanto demonizzato da una cultura negativa, che è scaturita dagli iniziali facili entusiasmi al momento della scoperta di questo farmaco in quanto all’inizio conoscendo solo i lati positivi, veniva utilizzato in eccesso peggiorando la sintomatologia.
Uno o due infiltrazioni di cortisone non sono infatti dannose a nessuna articolazione e sono sconsigliate solo in caso di diabete; nel ginocchio sono utilissime per disinfiammare l’articolazione in caso di attacco artrosico acuto dopo aver aspirato il liquido dal ginocchio e così anche nella spalla o in altre articolazioni.
Nella spalla in caso di capsulite, cioè quella malattia che da tanto dolore e blocca i movimenti, due o tre infiltrazioni sono risolutive ed evitano un intervento chirurgico.

Le infiltrazioni di acido ialuronico sono invece effettuate con una sostanza oleosa che a seconda del farmaco può essere più o meno concentrato ed ha due effetti: il primo propriamente meccanico, un po’ come l’olio che si introduce nei motori delle macchine per lubrificarli, e il secondo è invece di nutrimento delle povere cellule cartilaginee maltrattate dal nostro organismo.

Le infiltrazioni con PRP o pappa piastrinica, vengono effettuate con il sangue del paziente che dopo essere stato prelevato dal braccio come un semplice prelievo, viene centrifugato e dal risultato viene estratto un concentrato di piastrine che viene poi iniettato nell’articolazione.
Questa metodica ha delle ottime capacità antiinfiammatorie e protettive nei confronti della cartilagine danneggiata e rimanente, tantissimi pazienti hanno un miglioramento quindi della sintomatologia, ma va sottolineato che non fanno ricrescere la cartilagine che è un po’ il nostro cuscinetto a sfera.

Per ultime, in ordine di apparizione, sono le infiltrazioni con cellule staminali che, a differenza delle precedenti, vanno effettuate in sala operatoria, perché richiedono l’aspirazione del grasso dalla pancia e il suo trattamento mediante centrifugazione e aspirazione. S’iniettano poi in articolazione con le solite metodiche. Nonostante il nome ricco di appeal, anche se sono staminali, non fanno ricrescere niente neppure queste, ma servono sicuramente a migliorare la sintomatologia del paziente.